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martedì 23 dicembre 2008

Nanotubi di carbonio al servizio dei neuroni

In prospettiva potranno essere usati come "mattoni" di nuovi sistemi di "bypass elettrico" per trattare danni traumatici al sistema nervoso centrale.
I nanotubi di carbonio sarebbero il materiale ideale per giuntare i circuiti neuronali cerebrali che si sono interrotti: lo afferma una ricerca italo-svizzera pubblicata sull'ultimo numero di "Nature Nanotechnology".

Lo studio, condotto da Michel Giugliano (ora all'Università di Antwerp) e Henry Markram del Laboratorio di microcircuiti neurali al Politecnico di Losanna, e Laura Ballerini dell'Università di Trieste ha mostrato che i nanotubi di carbonio - che sono altamente conduttori - possono formare contatti molto solidi con le membrane cellulari dei neuroni. A differenza degli elettrodi metallici attualmente utilizzati nella ricerca e nelle applicazioni cliniche, i nanotubi possono creare dei "cortocircuiti" fra i compartimenti distale e prossimale del neurone, dando origine a una maggiore eccitabilità dei neuroni.

"Questo risultato è di estrema rilevanza per il nascente campo della neuro-ingegneria e della neuroprotesica", ha spiegato Giugliano secondo il quale in prospettiva i nanotubi potranno essere usati come "mattoni" di nuovi sistemi di "bypass elettrico" per trattare danni traumatici al sistema nervoso centrale.

I nanoelettrodi al carbonio potrebbero essere anche usati per rimpiazzare le parti metalliche in trattamenti come la stimolazione elettrica profonda per i casi di Parkinson, e aprono la strada a una ampia varietà di materiali "intelligenti" utili per lo sviluppo di neuroprotesi.

"Ci sono tre ostacoli fondamentali allo sviluppo effettivo delle neuroprotesi - ha affermato Markram - il primo è l'interfacciamento stabile delle apparecchiature elettromeccaniche con il tessuto nervoso; il secondo è la comprensione di come stimolare il tessuto nervoso; e infine il terzo è la comprensione di quali segnali nervosi registrare affinché l'apparecchiatura decida in modo automatico e appropriato lo stimolo. La nuova tecnologia di interfaccia al nanotubo di carbonio, unita con le più recenti simulazioni delle interfacce cervello-macchina può essere la chiave per lo sviluppo di tutti i tipi di neuroprotesi, per la vista, l'udito, il gusto, il movimento, l'eliminazione degli attacchi epilettici, il bypass spinale e anche per la riparazione e perfino il miglioramento delle funzioni cerebrali."

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