Funziona!

payperuse.eu

giovedì 27 marzo 2008

Questo è il Vasco che spacca e che amo

«Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei ed è sempre quello che non si farebbe che farei. Ed è come quello che non si direbbe che direi, quando dico che non è così il mondo che vorrei. Non si può sorvolare le montagne, non puoi andare dove vorresti andare. Sai cosa c'è, ogni cosa resta qui. Qui si può solo piangere... e alla fine non si piange neanche più» canta Vasco nell'album Il mondo che vorrei, in uscita domani.

«Avrebbe potuto anche chiamarsi "Disco volante", come ho avuto modo di leggere da qualche parte, o "L'ultimo album di Vasco"» ha detto presentandolo alla stampa. Sono passati i tempi di Vita spericolata, e non è solo una questione anagrafica, basta ascoltare il singolo estratto dall'omonimo album.

«La realtà che vedo mi fa schifo, è triste e odiosa» dice oggi.«Per questo ho rivalutato i sogni e le illusioni che aiutano a vivere meglio: credere in un amore, una donna, un rapporto, avere una fede, magari non vera o sbagliata. L'importante è crederci. Vivi meglio».

«Mi sento un sopravissuto, in tutti i sensi - ha detto Vasco -. Ho vissuto molto intensamente anche perché credevo di avere una vita breve. Ho fatto un sacco di esperienze e cambiato molti modi di vivere. Mi sembra che Dio mi abbia concesso una vita veramente molto varia e lunga, o forse si è dimenticato di me».

Quest'anno ha compiuto 56 anni, di cui 30 di carriera. «Che rappresentavo il nuovo, me ne rendevo già conto all'inizio della storia ma non credevo di raggiungere questo livello di popolarità. Pensavo al massimo ad un successo di nicchia. Il filo rosso che lega tutte le mie canzoni sono io che sono ancora qui, vivo e vegeto. Il linguaggio musicale che ho sempre usato per esprimermi è il rock: oggi è soltanto eseguito meglio» E ancora: «Tutto quello che voglio dire, lo metto nelle mie canzoni».

In tutto dodici brani. Si va dalle ballate ai pezzi divertenti o irriverenti, fino a quelli provocatori perché «Scrivere una canzone è come ballare per ore prima di cadere a terra sfinito dallo sforzo finalmente morto». Vasco Rossi è grato alla vita che gli ha dato tanto, eppure è insoddisfatto: il malessere è nel conflitto con la realtà ed è palpabile in tutto l'album.

«E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni che cosa me ne faccio della realtà» si sfoga in E adesso che tocca a me. È feroce e ironico al limite del sarcasmo in Dimmelo te: «Dimmelo te come stai tu, non prendi con te ripensamenti mai. E allora dimmelo te, io sono ancora qui, e se non viene un angelo, e se non nasce un rock'n' roll».

«Dimenticare non è facile, ma perdonare, almeno per me, è impossibile - canta in Cosa importa a me -. Gesù Cristo proclamava la necessità del perdono. Ma è qualcosa che sono costretto a lasciare agli uomini grandi. Quelli piccoli come me si sforzano di dimenticare perché a perdonare non ce la fanno». E ancora: Qui si fa la storia, Non vivo senza te, Colpa del whisky, Vieni qui, Gioca con me, Non sopporto, Ho bisogno di te e Basta poco.

Tra i musicisti californiani che da anni collaborano ai suoi album bisogna ricordare ricordati Mike Landau (è suo l'assolo di chitarra ne Il mondo che vorrei), Vinnie Colaiuta e Matt Laugh alla batteria, Tony Franklin al basso, Rafa Moreiro del trio punk Magnetico e Slash[chitarrista dei Guns 'n Roses] (la chitarra di Gioca con me).


Rock 'n Roll!!!!!!

3 commenti :

  1. Anonimo ha detto...

    x erry:Domani mattina esce il disco...andiamo a comprarlo?

  2. Supererry ha detto...

    ho un esame domani mattina scritto, e il pomeriggio orale...

  3. Anonimo ha detto...

    allora in bocca al lupo...la sera quando arrivi te lo faccio sentire!!!!!!!!!!!!!Ciao