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lunedì 10 novembre 2008

Dai biocombustibili al mico-diesel


Biologia
Carburanti del futuro

G. roseum
può produrre idrocarburi direttamente dalla cellulosa, il principale composto che si trova nelle fibre vegetali
.

Il suo nome scientifico è Gliocladium roseum, è un fungo che ha una particolarità: è in grado di produrre composti chimici che fanno parte del comune gasolio utilizzato come combustibile.

Scoperto nella foresta pluviale, l’insolito organismo potrebbe un giorno rivelarsi utile proprio come fonte di energia pulita, almeno se i ricercatori riusciranno a sfruttarne il potenziale, come ipotizzato in un articolo pubblicato sulla rivista “Microbiology”, che riporta il resoconto della scoperta.

"Si tratta dell’unico organismo noto finora con una simile capacità di produrre un’importante combinazione di sostanze combustibili a partire da una serie di composti del carbonio e dell’idrogeno”, ha commentato Gary Strobel della Montana State University, coautore dello studio. "Il fungo, può produrre tali composti anche dalla cellulosa, che così diventerebbe la migliore sorgente di biocombustibili utilizzabile attualmente.”

Come riferito nell’articolo, G. roseum vive all’interno dell’albero di olmo nella foresta pluviale della Patagonia. I ricercatori stavano cercando di scoprire nuove specie di funghi su questo albero esponendo i suoi tessuti ad antibiotici in forma volatile tratti del fungo Muscodor albus. Con sorpresa, si è riscontrato come G. roseum potesse crescere in presenza di questi gas, sebbene la maggior parte degli altri funghi testati ne venissero uccisi.

Così, quando si è proceduto a esaminare la composizione chimica di G. roseum si è trovato, con ulteriore sorpresa, che esso è costituito da una serie di idrocarburi e di sostanze da essi derivate, per i quali è stato proposto il nome di complessivo di “mico-diesel”.

Tale circostanza era del tutto inaspettata anche se molti microbi producono idrocarburi. I funghi che vivono nel legno sembrano poter offrire un’ampia gamma di composti potenzialmente di grande utilità pratica.
G. roseum in particolare produce diverse catene di idrocarburi e le altre molecole biologiche. Inoltre, quando coltivati in laboratorio sembrano essere in grado di sintetizzare composti ancora più simili a quelli che costituiscono il carburante dei motori diesel.

"Quando i vegetali sono utilizzati per produrre biocombustbili devono essere elaborati prima che possano essere convertiti in composti utili per il metabolismo dei microbi”, ha concluso Strobel. "G. roseum può produrre mico-diesel direttamente dalla cellulosa, il principale composto che si trova nelle fibre vegetali: ciò, evidentemente, potrebbe evitare uno stadio di lavorazione.”

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