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martedì 12 maggio 2009

La notte a colori del geco

Scoperto il segreto che permette ad alcuni gechi una visione notturna a colori, che permetterà la creazione di telecamere più sensibili e di lenti a contatto multifocali.

Famosi per le loro capacità di arrampicatori sulle superfici più lisce, i gechi hanno di recente suscitato l'interesse dei ricercatori anche per un'altra caratteristica peculiare: i gechi notturni (Tarentola chazaliae) sono fra le pochissime creature viventi in grado di vedere i colori di notte. La chiave di questa eccezionale capacità di visione notturna è stata ora identificata da un gruppo di biologi dell'Università di Lund, in Svezia, che ne dà notizia in un articolo pubblicato sul "Journal of Vision".

"Ci siamo interessati ai gechi perché, a differenza della maggior parte degli altri vertebrati, nella loro retina sono presento soltanto coni", ha osservato Lina Roth, che ha diretto la ricerca. "Grazie alle nuove conoscenze sugli occhi del geco possiamo diventare capaci di sviluppare telecamere più efficienti e forse di sviluppare lenti a contatto multifocali", ha osservato Lina Roth.

Il sistema ottico multifocale dei gechi è formato da grandi coni che in base ai risultati dei ricercatori hanno una soglia di sensibilità ai colori 350 più bassa di quella che permette l'attivazione dei coni della retina umana.

Il segreto di questa eccezionale sensibilità sta nel sistema multifocale di cui sono dotati gli occhi dei gechi notturni, che permette una messa a fuoco simultanea sulla retina della luce di differenti lunghezze d'onda. Un altro vantaggio offerto da questo sistema ottico è rappresentato dalla possibilità di mettere a fuoco oggetti posti a distanze differenti e di generare un'immagine più o meno "incisa" a seconda della distanza.

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